Un intervento di rinoplastica secondaria puà rendersi necessario per via del fatto che ci sono numerosi fattori che influenzano l’esito di una rinoplastica, che a volte comporta il verificarsi risultati suboptimali. Una rinoplastica secondaria può diventare necessaria per eliminare delle piccole imperfezioni, revisione di rinoplastica, o può includere tutta una serie di tecniche utilizzate durante una rinoplastica primaria.
Le sfide di una rinoplastica secondaria variano da difficili a virtualmente impossibili. È un intervento tecnicamente più difficile perché deve tener conto di tutte le strutture che sono state eliminate o modificate durante il primo intervento e perché il paziente che deve sottoporsi ad una seconda procedura non è contento ed è turbato. In questi casi il planning preoperatorio e la discussione di tutte le variabili è di incredibile importanza.
Eccetto che in rari casi preferisco effettuare una rinoplastica secondaria almeno ad un anno di distanza dalla prima, questo permette la guarigione del naso, un assestamento del risultato e da tempo a me e al paziente per definire quali saranno le imperfezioni più importanti da correggere.
Nel caso di pazienti con la pelle troppo spessa e sebacea, motivo per il quale potrebbero essere poco visibili le modificazioni effettuate durante la rinoplastica primaria, invio ad una consulenza dermatologica per valutare una riduzione della extra-attività delle ghiandole sebacee, al fine di rendere la pelle più sottile. Nei casi opposti, ovvero quando la pelle è veramente troppo sottile ed in diretto contatto con le strutture sottostanti, implemento il sottocutaneo con innesti di fascia o derma.
Le problematiche più frequenti sono:
Durante la visita avviene la prima metà dell’intervento. In questa occasione parlo con il paziente di tutti i problemi funzionali, ricostruttivi ed estetici e propongo le soluzioni chirurgiche e non.
Effettuo la rinoplastica quasi sempre in anestesia generale, solo in rarissimi casi è possibile effettuare piccole modifiche in anestesia locale. Utilizzo due tipi di accessi al naso, Open e Closed.
L’arte della ricostruzione nasale vede il suo inizio in India nel 3000 a.c. circa. La prima descrizione della ricostruzione della piramide nasale si ritrova nel Sushruta Samhita.
Ci sono numerosi fattori che influenzano l’esito di una rinoplastica e questo ci deve far riflettere su come purtroppo possano verificarsi risultati suboptimali.